L'aggiornamento dell'atto di indirizzo del Comitato di Settore contiene luci ed ombre e nel complesso rimane, a parere dello scrivente, indigeribile per il medico di medicina generale.

Tra gli aspetti positivi l’affermazione secondo cui “… l’attività professionale si espleta in forma singola e associata …”; questo consente di salvaguardare il rapporto di fiducia medico-cittadino anche se l’attività viene svolta nell’ambito dell’AFT.

Nebulosa e per nulla rassicurante è la parte di documento che tratta il finanziamento dei fattori produttivi; se da una parte si ammette la possibilità (che comunque non è un obbligo) per le Regioni di attingere risorse “dal procedimento di riorganizzazione del territorio incluse quelle derivanti dall’attuazione del regolamento sugli standard ospedalieri”, dall’altra non si esclude affatto che la costituzione e dotazione delle AFT sia realizzata con gli incentivi attualmente destinati ai medici (indennità informatica, personale di studio, finanziamento per costituzione di forme associative complesse, etc).

Non si capisce se l’AFT avrà un referente o un coordinatore, appare preoccupante che esse debbano svolgere azioni di governance attraverso questa figura mal definita ed è allarmante e poco rispettoso delle regole democratiche che dovrebbero governare qualsiasi associazione di individui che non si precisi che il referente/coordinatore, “adeguatamente qualificato” sulla base di criteri che non vengono specificati, non sia liberamente scelto dai medici che costituiranno l’AFT.

Suscita molte perplessità che l’AFT debba garantire una sede unica che potrebbe essere destinata a erogare prestazioni di servizi non solo dell’AFT ma anche dell’Azienda Sanitaria; in tale modo si crea una confusione con le UCCP che certamente non giova a chiarire compiti e ruoli delle due forme associative previste dalla legge 189/2012.

In ultimo una considerazione sull'ipotesi di un “Patto Generazionale” teso a favorire attraverso un progressivo turnover di medici un più rapido inserimento di giovani medici: il rapido turnover di medici lo provocherà l’applicazione della legge 189/2012 perché tutti coloro che potranno andare in pensione lo faranno, di conseguenza i giovani medici non solo non avranno nessuna difficoltà d’inserimento ma non saranno nemmeno sufficienti a garantire l’erogazione dei servizi ai cittadini.

Dr Antonio Sabato

Allegati:
Scarica questo file (documento politico.pdf)Documento politico 4.03.2015[ ]2522 kB560 Downloads
   

Login  

   
© MMGLOMBARDIA 2012-2021