Nel mese di agosto, quando i cittadini erano distratti dalla calura estiva o in ferie lontani dalla Lombardia, per il secondo anno consecutivo la Regione ha emanato delle disposizioni che, di fatto, riducono le prestazioni sanitarie dei cittadini Lombardi.

A scanso di equivoci, è opportuno chiarire che chi scrive non è assolutamente contrario ad un corretto uso delle risorse, sia per motivi etici che per motivi di opportunità: per mantenere il carattere universalistico del SSN è indispensabile che le risorse economiche, che non sono infinite, vengano utilizzate in modo corretto evitando gli sprechi che derivano da prestazioni inutili.

Quello che non è assolutamente condivisibile che a stabilire cosa sia appropriato oppure no, sia un dettame elaborato da burocrati regionali, dettame che contiene "indicazioni" che prevedono sanzioni in caso di loro violazione e che non sempre sono in armonia con le linee guida internazionali.

In ultimo, ma non per importanza, quello che non è accettabile è che a stabilire tutto ciò siano i politici di una Regione che negli ultimi anni ha visto i suoi vertici istituzionali coinvolti in scandali che hanno sempre riguardato la sanità, politici in attesa di processi o in carcere per "inappropriatezza morale".

   

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