Se il Pronto Soccorso mandasse i medici che vi operano a domicilio dei pazienti con l’influenza le dichiarazioni dell’assessore Gallera avrebbero un senso, ma visto che sono i pazienti a recarsi in Pronto Soccorso queste esternazioni assumono il significato di una sorta di vendetta nei confronti dei medici di famiglia lombardi che hanno bocciato senza se e senza ma la pseudo-riforma della cronicità in Lombardia.

Inoltre, visto le continua aggressioni che quotidianamente si verificano negli studi dei medici di medicina generale e nei confronti dei medici di Continuità Assistenziale, sarebbe molto meglio che i rappresentanti delle istituzioni si esprimessero in maniera più responsabile.

Quello che i medici di famiglia possono fare, e quotidianamente fanno, nei periodi di elevata morbilità come nel caso in questione, è dilatare a dismisura gli orari di apertura degli studi, rispondere al telefono al maggior numero possibile di persone  ed effettuare le visite domiciliari dei pazienti non trasportabili in orari in cui lo studio è chiuso, cosa che spesso si traduce in visite domiciliari effettuate nelle primissime ore della mattina o in tarda serata, con giornate di lavoro effettivo che raggiungono e superano le 12 ore.

I cittadini lombardi sono ben consapevoli che la medicina generale svolge con sacrificio e abnegazione il suo ruolo al loro servizio, e questo nonostante i tentativi i smantellamento del servizio sanitario regionale in atto da tempo in Lombardia.  

   

Login  

   
© MMGLOMBARDIA 2012-2021